L'arte incontra la cucina
La Chef Visionario
Astrattismo in Cucina?
Raffaele Buonaiuto
"Il colore è la tastiera, gli occhi sono i martelli,
l'anima è il pianoforte con le corde.
Gioca toccando un tasto o l'altro
per causare vibrazioni dell'anima"
Wassily Kandinskij
L'arte nelle sue molteplici
declinazioni e forme, ha sempre rappresentato il modo in cui l'uomo ha voluto
comunicare fin dai primordi la propria presenza sulla Terra, essenza e modo di
essere.
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Raffaele Buonaiuto |
Il mondo per immagini ci è sempre
venuto in aiuto a comprendere insieme all'antropologia culturale, la sua
evoluzione. E' sufficiente riflettere su come, già a partire dai primi graffiti
sulla roccia impressi dall'uomo, sia stato possibile risalire e comprendere in
assenza di testi scritti, gli usi ed i costumi delle popolazioni primitive.
Oggi più che mai, abbiamo bisogno di
esternare quanto sentiamo attraverso gli occhi, l'anima ed allargando sempre
più i nostri confini, coinvolgendo i sensi tout court.
La cucina è divenuta parte
integrante di tutto questo; anch'essa patrimonio da sempre della nostra cultura
e tradizioni, oggi si presenta in una nuova veste grazie al mix di culture di
cui siamo in qualche modo tutti permeati ma soprattutto agli incontri con
culture totalmente opposte alla nostra che determinano ogni giorno nuovi
spunti, influenze peculiari di una società mulltietnica che chiamiamo melting
pot.
Lo spunto per deviare anche se non
troppo dagli argomenti di cui sono solita occuparmi in questo mio spazio ed in
generale nel mio lavoro, mi è venuto da un casuale ma quanto mai interessante
incontro con uno chef che definisco artista minimale.
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Wassily Kandinsky |
Sto parlando Di Raffaele Buonaiuto.
In un momento come questo, nel quale
la cucina ha fatto un salto qualitativo, divenendo in qualche modo patrimonio di
tutti soprattutto a livello qualitativo; le
reiterate trasmissioni televisive
ci hanno catechizzato sui cibi più disparati nell’accezione più alta,
propagando quindi un nuovo modo di mangiare all’insegna della salute in primis
ed al tempo stesso, valorizzando e diffondendo le eccellenze italiane .
tutti soprattutto a livello qualitativo; le
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Raffaele Buonaiuto |
La degustazione di un piatto
tuttavia ora si accompagna sempre più alla contemplazione estetica di esso
tanto che il food porn padroneggia.
Chi di noi, io per prima trovandomi di fronte ad un piatto esteticamente, bello non desidera condividerlo sui social.
Chi di noi, io per prima trovandomi di fronte ad un piatto esteticamente, bello non desidera condividerlo sui social.
Ma parliamo di Raffaele Buonaiuto,
chef di origine campana. Nasce con una “insana” passione per la cucina che
lo induce fin da bambino a cucinare i suoi primi piatti guardando mamma e
nonna, decidendo da subito di intraprendere la scuola alberghiera.
Tutto questo non gli basta, il
ragazzo è curioso, avido di imparare e gira il mondo, acquisendo oltre alle
tecniche della cucina giapponese ed internazionale, la mise en place che rende personale, facendo assurgere i suoi piatti a delle vere opere
d’arte.
Ecco il motivo per il quale la
digressione sulla cucina incontra il mio lavoro.
Nei piatti di Buonaiuto troviamo
l’arte, quella astratta di un grade maestre del Novecento europeo e mondiale, insieme all’utilizzo di ingredienti d’eccellenza.
Nella sua cucina è
possibile scorgere anche se inconsapevolmente, un richiamo ai maestri
dell’arte contemporanea. Non posso non fare riferimento al padre dell’Astrattismo,
Wassily Kandinsky.
La correlazione tra colorismo utilizzato nella disposizione del cibo sul piatto rinvia ad un approccio al colore che Kandinskij traeva dall’ascolto della musica. Quest’ultima in quanto astratta, lascia esprimere le emozioni in modo diretto. Se nel primo “Il Lohengrin” di Wagner è la fonte ispiratrice, in Buonaiuto, figlio del suo tempo, è la musica House francese e tedesca, le migliori a suo dire, a favorire l’esaltazione della sua passione e gesto istintivo. Un indiscutibile istinto cromatico mediato tuttavia dalla ratio e dall’equilibrio va ad aggiungersi alla realizzazione dei suoi piatti.
Il pesce è il protagonista di tutto questo, crudo o appena scottato, viene abbinato ad ingredienti vegetali o di titpo floreale, ovviamente edibile.
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Raffaele Buonaiuto |
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Wassily Kandinsky |
La correlazione tra colorismo utilizzato nella disposizione del cibo sul piatto rinvia ad un approccio al colore che Kandinskij traeva dall’ascolto della musica. Quest’ultima in quanto astratta, lascia esprimere le emozioni in modo diretto. Se nel primo “Il Lohengrin” di Wagner è la fonte ispiratrice, in Buonaiuto, figlio del suo tempo, è la musica House francese e tedesca, le migliori a suo dire, a favorire l’esaltazione della sua passione e gesto istintivo. Un indiscutibile istinto cromatico mediato tuttavia dalla ratio e dall’equilibrio va ad aggiungersi alla realizzazione dei suoi piatti.
Una cucina minimale ma al tempo stesso
colorata, imperniata sulla sottrazione più che sull’addizione, per conferire allo
spettatore, che è anche degustatore, una visione estetica che non è più del cuoco
ma dell’artista.
Nell’atto creativo del piatto
Buonaiuto agisce sull’onda dell’istinto che in un secondo momento viene mediato
dalla ratio proveniente senz’altro da influenze orientali garantendo un effetto
finale assolutamente armonico ed esteticamente di grande effetto.