"WONDER IN THE MIRROR"
TACCO 11 AMERICAN BAR
Spinea (Ve) 18 dicembre 2014

L'importanza che l'arte e la pittura rivestono nella vita di questa artista la troviamo già nei suoi primi disegni infantili.
La pittura, in modo particolare, l'affascina fin da subito quando bambina, ritrae in modo del tutto originale il lavoro del papà che di mestiere fà il palombaro.
A Civitavecchia dove vive e lavora da sempre, frequenta la scuola d’arte ed una volta ottenuto il diploma, inizia ad esporre le sue prime opere figurative.
Alla passione per la tela, si aggiunge poi quella per la scrittura ed inizia a collaborare con alcune testate nazionali, occupandosi di cultura e spettacolo.
Alla passione per la tela, si aggiunge poi quella per la scrittura ed inizia a collaborare con alcune testate nazionali, occupandosi di cultura e spettacolo.
Osservando la sua produzione artistica, dedicata allo studio della figura e del volto, appare subito chiara l'unicità del suo operare.
L'arte del ritratto, nel corso dei secoli, ha sempre rappresentato, in assenza della fotografia, un modo per celebrare la memoria, l'autorità di re, imperatori e personalità importanti, divenendo nel Seicento un genere pittorico autonomo e degno di rispetto.
La rappresentazione di un volto in un'epoca come la nostra nella quale con ogni più insignificante telefonino possiamo cogliere in un istante il sorriso o qualunque altra inquadratura che l'occhio ci suggerisce, appare una scelta interessante.
Se molti pittori come Kandinsky e Mirò non possono prescindere dalla musica quale musa ispiratrice, in quanto convinti sia l'unica capace di esprimere la vita psichica dell'artista, nel caso di Ombretta del Monte, la pittura, rappresenta il mezzo di introiezione più efficace per giungere alla conoscenza di sè e delineare, non necessariamente con la logica, ma con il cuore, il vero sentimento.
Ecco naturalmente spiegata la motivazione della sua scelta pittorica ed il motivo per il quale i suoi ritratti possono essere definiti "psicologici".
La ricerca di Ombretta è un continuum finalizzato al conseguimento dell'armonia e della bellezza nella figura umana che ottiene avvalendosi di un segno grafico essenziale ma pregno di significato espressivo, al quale va ad aggiungere il più delle volte, un colorismo vivace, fatto di rossi violenti, azzurri e gialli accesi, per poi privarsene quasi totalmente quando vuole esaltare la drammaticità di uno sguardo come fa nel “Volto di Anna” o nella sensualità accennata, ma non sfrontata de “La Grazia di Marylin”.
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Ombretta Del Monte, Ritratto di Anna |
Nel cogliere al meglio l'interiorità ed il realismo dei volti e dei corpi, che molto ricordano la pittura del grande Renato Guttuso, concorrono altri fattori decisamente importanti nella realizzazione di un quadro armonico.
Il richiamo a Guttuso non è un caso nella pittura di Ombretta Del Monte, perchè egli si inserisce perfettamente nel Neorealismo degli anni '50, periodo preferito da Ombretta, proponendo dal canto suo una tematica sociale, politica di totale disappunto e disagio nei confronti della realtà politica del secondo Dopogruerra.
Guttuso arriva a decodicare la sua filosofia in un manifesto artistico che è “Il Fronte Nuovo delle Arti” raccogliendo intorno a sè Emilio Vedova, Alberto Birolli, Giuseppe Santomaso dando vita ad una corrente artistica che rinnega totalmente, la pittura astratta, in favore di un acclarato realismo che si manifesta proprio come accade nella pittura di Ombretta, nell'uso di colori e luci vivacissimi.
Il '600 aveva visto in questo senso l'innovatore per eccellenza nell'uso della luce, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Egli apporta nella pittura di quel momento una ventata di assoluta novità, quella poi viene definita “la rivoluzione caravaggesca” diventando il realista tout cour, che si avvale di prostitute, serve e delinquenti quali modelli dei suoi quadri, che vengono inseriti in locali dove solo un fascio di luce prepotente interviene ad illuminare i protagonisti della storia di quel momento.
Il richiamo a Guttuso non è un caso nella pittura di Ombretta Del Monte, perchè egli si inserisce perfettamente nel Neorealismo degli anni '50, periodo preferito da Ombretta, proponendo dal canto suo una tematica sociale, politica di totale disappunto e disagio nei confronti della realtà politica del secondo Dopogruerra.
Guttuso arriva a decodicare la sua filosofia in un manifesto artistico che è “Il Fronte Nuovo delle Arti” raccogliendo intorno a sè Emilio Vedova, Alberto Birolli, Giuseppe Santomaso dando vita ad una corrente artistica che rinnega totalmente, la pittura astratta, in favore di un acclarato realismo che si manifesta proprio come accade nella pittura di Ombretta, nell'uso di colori e luci vivacissimi.
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Ombretta Del Monte Ritratto di Marilyn |
Il '600 aveva visto in questo senso l'innovatore per eccellenza nell'uso della luce, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Egli apporta nella pittura di quel momento una ventata di assoluta novità, quella poi viene definita “la rivoluzione caravaggesca” diventando il realista tout cour, che si avvale di prostitute, serve e delinquenti quali modelli dei suoi quadri, che vengono inseriti in locali dove solo un fascio di luce prepotente interviene ad illuminare i protagonisti della storia di quel momento.
E' proprio la luce, l'altra alleata e protagonista della pittura di Ombretta Del Monte. Una luce rivelatrice che porta all'essenza a far percepire la veridicità dei volti e dei corpi rappresentati, oltre al segno grafico essenziale, che rimanda al fumetto e a quello erotico di Guido Crepax e Milo Manara.
Mi riferisco in modo particolare alla luce che colpisce i corpi ad esaltarne la sensualità e l'eroticità di “Pensiero Proibito”, un'opera intrigante, dal significato indiscutibilmente sensuale ed erotico ma non esplicito; cui si aggiunge “Sensi” dal richiamo erotico che non dà adito a grosse interpretazioni ma dove invece l'artista ha voluto evidenziare come il primo istinto dell'essere umano alla nascita, che è quello della suzione, si trasformi nel corso della maturazione, in strumento di piacere.
Vi è poi la serie di dipinti che Ombretta ha dedicato al Rock per celebrare i 60 anni di vita di
questo genere musicale che ha mutato profondamente l'arte contemporanea.
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